In sostanza il cuneo fiscale è la differenza fra la retribuzione lorda spettante al lavoratore e quella netta effettivamente erogata allo stesso.
PERCHE’ RIDURLO? COME INCIDE SULLE RETRIBUZIONI NETTE DEI LAVORATORI?
L’importanza di ridurre il cuneo fiscale è certamente connessa alla necessità di aumentare le retribuzioni nette, aumentando così il potere di acquisto delle stesse.
Il Governo, con il Decreto Lavoro da ultimo pubblicato, ha introdotto un esonero contributivo per l’anno 2023 che incide appunto sul cuneo fiscale.
L’esonero contributivo consiste in una riduzione della quota dei contributi previdenziali a carico del dipendente, con decorrenza dal 01/07/2023, nelle seguenti percentuali:
– per le retribuzioni imponibili fino a 1.923 euro l’esonerò sarà pari al 7%;
– per le retribuzioni imponibili superiori a 1.923 euro e non eccedenti 2.292 euro: l’esonero sarà pari al 6%;
– per le retribuzioni imponibili eccedenti le predette soglie non vi sarà alcun esonero.
Dunque, riducendo le contribuzioni INPS a carico dei lavoratori di tali percentuale, ci sarà un conseguente aumento del netto in busta.
Tale riduzione contributiva non è applicabile sulla tredicesima mensilità, per la quale la Ministra del Lavoro di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, nell’ambito della riforma fiscale, sta lavorando per ottenere dal prossimo anno una mensilità detassata.