Sharm el-Sheikh. Egitto. Avrete sentito parlare dello squalo tigre di 4 metri che ha attaccato ed ucciso il turista russo [leggi qui]come saprete è in circolazione un video, tremendo, della brutale aggressione che, purtroppo non ha lasciato possibilità di salvezza al povero bagnante.
Le immagini sono spaventose, ancor più terrorizzanti delle famosissime scene del film di Spielberg “Lo squalo” perchè sono vere. Si sentono le urla dei numerosi bagnanti che hanno tentato di aiutare l’uomo, si percepisce il pericolo dell’azione che si sta sviluppando a pochi metri di distanza dalla fotocamera, si vede un uomo morire sopraffatto da un predatore potentissimo.
Ad aggiungere maggior orrore alla vicenda, come se non bastasse quello che è successo è l’epilogo brutale della vicenda. Sembra che lo squalo sia stato individuato dopo alcune ore di ricerca, catturato con una grossa rete da pesca, trascinato a riva e filmato mentre viene letteralmente massacrato di botte.
Esiste un altro video dello squalo, oltre a quello in cui attacca il turista russo, in cui si vedono le immagini terribili di una piccola folla di pescatori e bagnanti (che potrebbero aver assisitito alla scena dell’attacco) che uccidono lo squalo a calci, pugni e bastonate. Una scena raccapricciante che aggiunge violenza al dolore per la morte del povero bagnante.
Lo squalo è ripreso mentre viene trascinato a riva, ancora vivo, con un gancio infilzato in un occhio, venir colpito a morte con un bastone, con calci, pugni, pietre, tra le urla inferocite dei presenti. Si tratta di un’azione inutilmente violenta, spettacolarizzata da immagini che non ha senso mostrare, ne girare.
E’ giusto garantire la sicurezza dei bagnanti nelle località turistiche come Sharm el-Sheikh, probabilmente è giusto eliminare un animale pericoloso per l’uomo, anche se magari sarebbe più giusto renderlo inoffensivo non permettendogli di avvicinarsi alle spiagge frequentate da bagnanti, ma sicuramente è ingiusto, oltre che orribile, uccidere un essere vivente facendolo soffrire in quel modo.