Buone notizie per le città di Rimini e Riccione (e di tutta la costa romagnola): questa estate il mare sarà pulito come negli gli anni scorsi e balneabile per i tanti turisti che arriveranno in Riviera. L’alluvione dello scorso mese di maggio ha causato molti danni e le acque reflue, stagnanti, hanno rischiato seriamente di compromettere la salute del mare antistante Rimini, Riccione e Cattolica. Tuttavia le analisi delle acque e il parere degli esperti tranquillizzano un po’ tutti: i livelli di inquinamento del mare si stanno abbassando velocemente e, per quest’estate non ci saranno probelmi di balneabilità.
Buone notizie dalle analisi delle acque marine. Il fango aveva invaso il mare, e la preoccupazione degli operatori turistici romagnoli erano, sicuramente, la dimnuzione delle prenotazioni per la stagione turistica ormai inziaita e, soprattutto le temutissime disdette da parte dei turisti stranieri allarmati dalla tremende immagini televisive. Per fortuna, le analisi dell’Aropae Emilia Romagna e le analisi microbiologiche effettuate presso il laboratorio della struttura oceanografica Daphne di Cesenatico, portano buone notizie: non ci sarebbero picchi di inquinanti nelle acque del Po’ che si stanno riversando in mare.
Le rassicurazioni da parte degli esperti: si potrà fare il bagno in mare senza paura. A parlare è Roberto Inghilesi, il responsabile del centro operativo della sorveglianza ambientale dell’Ispra:
“I controlli proseguono ma va tenuto presente che il flusso di acqua che arriva nell’Alto Adriatico è completamente dominato dal Po, che in questi giorni sta trasportando acqua con molti sedimenti, certo, ma senza picchi di altri inquinanti. L’acqua dolce del Po rimane relativamente vicino alla costa e diluisce quanto arriva dai fiumi che hanno causato l’esondazione. Non vedo oggi un quadro critico né problemi per la stagione estiva”
“Le cause della fioritura algale sono essenzialmente il forte e costante contributo di elementi nutritivi sversati a mare a seguito dell’evento eccezionale che sta caratterizzando l’entroterra nella zona che va dal faentino-ravennate al forlivese. A ciò si aggiunge un continuo e costante apporto dal Po che, dopo un lungo periodo di siccità, ha ripreso a sversare importanti apporti. Il parametro ossigeno disciolto – ha sottolineato Roberto Inghilesi – rimane nella norma”.