Malattie sessuali: attenzione alle voglie d’estate

QUANDO C’È DI MEZZO LA SALUTE NON SI SCHERZA, IL MONITO DELL’INFETTIVOLOGO: ATTENTI ALLE MALATTIE TRASMISSIBILI PER VIA SESSUALE.

Il sole, il mare, il caldo, la movida estiva sono tutte situazioni molto piacevoli che ci fanno perdere anche un po’ la testa e allentano sicuramente i nostri freni inibitori.
Chi non ha mai provato senso di spensieratezza dopo una giornata al mare, che, grazie all’aiuto di un buon drink, puo’ facilmente sfociare nell’euforia di una serata trascorsa a ballare sotto stelle?

Si tratta delle giornate migliori, che solo l’aria calda dell’estate sa regalare. Quel senso di libertà estiva, l’allegria frizzantina che ci permette di fare tante nuove conoscenze e, perché no, anche nuove conquiste amorose. Eppoi si sa: abbronzati siamo anche più belli!

Ma attenzione a non svegliarvi l’indomani con un ricordo negativo della bella nottata passata. Le malattie sessuali, trasmissibili proprio tramite la vostra attività fisico/amorosa preferita, d’estate drasticamente aumentano. A lanciare l’allarme il dottor Jacopo Vecchiet, responsabile della Clinica Malattie Infettive dell’ospedale di Chieti:

L’Hiv, per esempio, non è scomparso – mette in evidenza Vecchiet – e ancora nel nostro Paese ogni anno si diagnosticano circa 2 mila nuovi casi, e una percentuale elevata di soggetti arriva a scoprire la malattia nelle fasi più avanzate.  L’infezione da HIV è una patologia al momento curabile grazie alle nuove terapie antivirali che  consentono di evitare la progressione della malattia, ma la prevenzione resta uno strumento fondamentale.  Nel nostro reparto, come negli altri ospedali, è possibile effettuare il test in forma anonima, senza spese di ticket, e nella massima tutela della riservatezza. Basta un semplice prelievo ematico, che viene eseguito tutte le mattine dalle 8.00 alle 14.00.

L’HIV purtroppo non è scomparso ancora e non è l’unica malattia sessualmente trasmissibile pericolosa. Mai rischiare la salute, nessuno vieta il divertentimento, ma  bisogna sempre usare il cervello (serve anche in quei casi)