Fact Checking : le fake news sull’alluvione in Emilia Romagna

L’alluvione in Emilia Romagna è una di quelle tragedie su cui nessuno dovrebbe mai speculare, eppure ci siamo accorti che come sempre, qualcuno, sfrutta i momenti di grande paura e sconforto, per inondare il web con le fake news o post verità, notizie false, infondate, non complete o decontestualizzate che mirano a confondere l’opinione pubblica o peggio a convincerla di qualcosa che è falso.

Perchè esistono le fake news? Cosa ci guadagna una persona che diffonde fake news e perchè lo fa è una domanda che merita attenzione. Sono molteplici e diversi i motivi per creare o diffondere una fake news, di solito si vuole danneggiare qualcuno (e avvantaggiare i suoi competitors), oppure orientare l’opinione pubblica verso le posizioni di un certo partito politico, altre volte si ritiene di poter promuovere efficacemente una serie di prodotti, o semplicemente si vogliono sfruttare i numerosi click, condivisioni e interazione che una notizia “controcorrente (o falsa)”che genera.

Ecco alcune delle fake news sull’alluvione dell’Emilia romagna smentite dal W.W.F. che ha anche dichiarato in merito:

“Chi sostiene tesi in contrasto con la scienza e l’evidenza dei fatti”, denuncia il Wwf, “si assume una responsabilità enorme rispetto alle prossime tragedie”

  • Non è la nutria la causa dell’esondazione dei fiumi, i suoi denti e le sue tane scavate in prossimità degli argini, non danneggiano l’ecosistema e non fanno straripare i fiumi.
  • Per prevenire disastri serve dragare i fiumi e scavare in alveo è falso ed anche sbagliato: “Dragare i fiumi, abbassandone la quota altimetrica, può creare fenomeni franosi a monte mettendo a rischio la stabilità dei ponti a valle”
  • Non c’è stata manutenzione dei fiumi è un’affermazione falsa, secondo il WWF uno dei problemi è proprio l’eccessiva manutenzione. In altre parole le Regioni sempre più spesso appaltano questi lavori ai privati che guadagnano sui materieli estratti e tagliati, questo cortocirrcuito amministrativo porta spesso i privati a fare più lavori, tagliando ed estraendo più del dovuto, creando danni alle rive dei fiumi.