Lo strato di Ozono che protegge la terra dai raggi UV sta guarendo, il cosiddetto “buco dell’ozono” si starebbe progressivamente richiudendo. Questa è la più grande vittoria in campo ambientale del genere umano. Finalmente una buona notizia, di cui correva voce già nei mesi scorsi ma che ha avuto la sua conferma la settimana passata, con la pubblicazione dell’ultimo rapporto delle Nazioni Unite.
A 38 anni dalla sua scoperta, nel 1985, il buco dell’ozono è sulla via di una totale sparizione.
Facendo una rapida cronistoria, nel 1985 un gruppo di scienziati scoprì che lo stato dell’ozono sull’antartide stava scomparendo. Due anni dopo, nella conferenza di Montreal del 1987, i grandi del Pianeta presero alcune decisioni in merito, tra cui la più importante, lo stop alla produzione dei clorofuorocarburi, che erano gas contenuti principalmente in bombolette, antiodoranti, lacche, probabilmente frigoriferi ed impianti di raffreddamento. È stato inoltre osservato che senza lo stop a questi gas nocivi, la temperatura della terra sarebbe stata più elevata dell’attuale, ad oggi, di altri 0.5°.
Quanto tempo impiegherà il buco dell’ozono a chiudersi completamente? Il processo di guarigione della fascia dell’ozono è rapido, se le immisiioni di gas serra continuano a diminuire mantenendo il trend attuale, il cosiddetto buco dell’ozono stratosferico proptrebbe chiudersi in circa venti / quarant’anni, almeno tornare ai livelli degli anni 80 del secolo scorso quando è stato individuato. Intorno al 2040, mentre per l’ozono stratosferico sovrastante i Poli, dove il danno è più grave (specialmente sul Polo Sud) serviranno una ventina di anni in più.
Secondo il report dell Nazioni Unite, infatti, lo strato di ozono stratosferico tornerà a livelli normali intorno al 2045 per quanto riguarda la zona sovrastante l’Artide e 2065 per la zona sovrastante l’Antartide.