Arrosticini, diffidate delle imitazioni e dai falsi

ATTENZIONE ALLE IMITAZIONI: GLI ARROSTICINI DI PECORA SONO UNO DEI PIATTI PIù AMATI DELL’ESTATE, UNO DEI SIMBOLI DELLA CUCINA ABRUZZESE.

L’Aquila e Pescara. Come ogni anno, anche in questo 2023 l’Abruzzo farà il pieno di turisti che, potete scommetterci, muoiono già dalla voglia di addentare il succulento arrosticino abruzzese, uno dei simboli della nostra regione.

Molti di questi, però, rischiano di essere truffati e di mangiare spiedini che, arrosticini veri non sono. ma imitazioni scadenti che, talvolta possono essere anche dannosi per la salute.

Spiedini di carne non veri arrosticini abruzzesi. La differenza tra spiedino e arrosticino è sostanziale, innanzitutto l’arrosticino è esclusivamente di carne di pecora abruzzese, talvolta di fegato, ma sicuramente non di altri genere di carni.

Deve essere fatto in Abruzzo, a mano, con carne di pecora della giusta età, allevata al pascolo e questo giustifica il prezzo. Non sono veri arrosticini abruzzesi, gli spiedini fatti con altre carni o con carne di pecora proveniente dall’Europa dell’Est, saranno anche buoni, ma al prezzo degli arrosticini abruzzesi, spacciati per prodotto artigianale sono una truffa.

Per evitare imitazioni, contraffazioni e truffe, la Regione Abruzzo sta decidendo di riconoscere la dicitura D.O.P. all’arrosticino abruzzese originale.

«La zootecnia ha costi di gestione altissimi e rispetto agli altri settori agricoli è sicuramente quello più svantaggiato per condizioni ambientali, sociali ed economiche, – sottolinea Coldiretti –. Di fronte a queste difficoltà il settore sopravvive, ma ha bisogno di prospettive di sviluppo. La Dop per l’arrosticino abruzzese è tra queste, oltre ad essere una garanzia di trasparenza per il consumatore e un forte richiamo per i turisti».

«Siamo ovviamente consapevoli – aggiunge Coldiretti Abruzzo – che, attualmente, la disponibilità di carne ovina non è sufficiente a soddisfare il fabbisogno ma siamo altrettanto convinti che è necessario rendere trasparente l’origine della materia prima anche come volano di sviluppo turistico. Si pensi, per esempio, alla eco prodotta durante il Giro d’Italia, quando una azienda Coldiretti ha offerto ai ciclisti in corsa degli arrosticini di vera carne abruzzese, quale formidabile simbolo della nostra regione. Ci auguriamo pertanto con queste premesse – chiude Coldiretti Abruzzo – che la risoluzione abbia buon esito e sia il primo passo verso il riconoscimento definitivo della Dop»