Ma la caffettiera va lavata? Ecco il segreto per un caffè perfetto e una moka sempre pulita

La preparazione del caffè è una tradizione radicata in molte culture, e la scelta degli strumenti giusti per farlo è fondamentale per ottenere quel gusto perfetto. Tra gli strumenti più amati e diffusi c’è la moka, ma c’è sempre stato un dibattito in corso su un aspetto cruciale: lavare o non lavare la moka? In questo articolo, esploreremo questa questione da diverse prospettive, esaminando sia il punto di vista del gusto che quello dell’igiene.

La teoria del non lavare

La teoria più diffusa tra gli amanti del caffè sostiene che non si dovrebbe mai lavare la moka per ottenere un caffè più saporito. Questa convinzione ha senso dal punto di vista del gusto, poiché si pensa che i residui di caffè precedentemente preparato nella moka aggiungano un tocco di sapore al caffè successivo.

L’igiene e la salute

Tuttavia, c’è un’altra faccia della medaglia da considerare: l’igiene e la salute. Gli esperti hanno esaminato il contenuto di acrilammide nel caffè preparato con una moka non pulita. L’acrilammide è una sostanza chimica che si forma in modo naturale negli alimenti amidacei quando vengono cotti ad alta temperatura. È stato classificato come “probabile cancerogeno per l’uomo” dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC).

Nel caso del caffè, l’acrilammide si forma durante la tostatura dei chicchi di caffè a temperature elevate. L’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha suggerito di limitare il consumo di questa sostanza, anche se ha affermato che il rischio associato al caffè è relativamente basso.

L’esperimento sulla moka

Per comprendere meglio il problema, un gruppo di ricercatori ha condotto un esperimento utilizzando una moka. Hanno preparato una miscela di caffè 100% arabica acquistata in un supermercato e misurato la quantità di acrilammide presente nel caffè. Dopo il primo caffè, la quantità di acrilammide su 1 ml era di 15 microgrammi.

Successivamente, senza lavare la parte superiore della moka da cui fuoriesce il caffè, hanno preparato altri tre caffè e analizzato l’accumulo di acrilammide dopo ogni preparazione. È emerso che una parte dell’acrilammide si è accumulata sul fondo della moka, mantenendo una concentrazione costante nelle preparazioni successive.

Le implicazioni per la salute

Per mettere le cifre in prospettiva, per un uomo di circa 70 kg, la quantità “innocua” di acrilammide è di circa 1,2 microgrammi al giorno. Questo valore è ben al di sotto di quanto si trova già nella prima tazzina di caffè preparato con la moka, assumendo che la dose media di un caffè sia di circa 30 ml. Nella seconda moka non lavata, la concentrazione di acrilammide può superare i 900 microgrammi per tazzina.

La soluzione

Gli esperti suggeriscono che la soluzione per evitare l’accumulo di acrilammide sia semplice: lavare la moka con acqua, senza l’aggiunta di detersivo, che potrebbe alterare il sapore del caffè. Anche un semplice lavaggio con acqua è in grado di eliminare l’acrilammide depositato, grazie alla sua solubilità in acqua.

In conclusione, il dibattito sul lavare o non lavare la moka ha una risposta chiara dal punto di vista della salute. Lavare la moka con acqua è un passo importante per ridurre il rischio di esposizione all’acrilammide e garantire un caffè delizioso e sicuro. Quindi, la prossima volta che prepari il caffè con la tua moka, ricordati di pulirla per garantire una bevanda saporita e priva di rischi per la salute.