"Il malato prescelto è il tipo di paziente ideale" spiega il responsabile dell’epatologia nell'Unità operativa di Malattie Infettive dell’Ospedale di Teramo, Pierluigi Tarquini "con il Sofosbuvir infatti non si possono curare tutti i pazienti, in quanto molti non possono assumere l'Interferone, con cui il Sovaldi deve essere abbinato. Tra breve tempo avremo a disposizione un altro farmaco da somministrare in abbinamento, l’Olysio: grazie al quale potremo curare la maggior parte dei malati"- continua - "Che dovranno comunque essere accuratamente selezionati dato il costo del farmaco è esorbitante. Dovranno soddisfare precise indicazioni fornite dall'Aifa (l’agenzia italiana del farmaco, ndr) che ha stabilito, ad esempio che bisogna iniziare con i pazienti più gravi"
Anche il Sofosbuvir è una cura molto costosa ma poichè inserito dalla Regione Abruzzo nel prontuario farmaceutico può essere somministrato gratuitamente ai malati di Epatite C.
Saranno circa 1000 i malati di Epatite C abruzzesi che potranno usufruire del trattamento Sovaldi, 140 circa solo nella Provincia di Teramo, verranno introdotti nel protocollo a scaglioni, ma la ASL di Teramo avvisa che i tempi non saranno lunghi e li sta già invitando a tenersi pronti con le analisi cliniche.