La causa dell'aggravio della misura e' stato il comportamento tenuto da Catalano nelle ultime settimane. Come piu' volte segnalato dalla Stazione di Tagliacozzo, ed evidenziato nella richiesta del Procuratore, il 48enne avrebbe ripetutamente minacciato di morte il vicino di casa, avvocato di origini libiche. Venerdi' scorso era stato proprio Catalano a informare i carabinieri, giunti presso la sua abitazione durante un normale controllo, del fatto che nel terrazzo del suo vicino fosse comparsa improvvisamente una bandiera dell'Isis. La circostanza era apparsa subito sospetta ai militari, che comunque avevano effettuato gli accertamenti del caso, rintracciando poco dopo l'avvocato proprietario dell'abitazione, il quale si era dimostrato del tutto estraneo ai fatti. La presunta bandiera si era poi rivelata essere una maglietta nera ritagliata, con dei simboli simili a quelli della bandiera dell'Isis verniciati presumibilmente con una bomboletta spray. Nelle stesse ore Catalano aveva commentato sul Facebook degli articoli apparsi su alcuni quotidiani on line, relativi alla comparsa della bandiera, sottolineando che si trattava del proprio vicino, in violazione dell'obbligo imposto dalla misura cautelare cui era sottoposto, che gli vietava di comunicare con persone diverse da quelle appartenenti al proprio nucleo familiare. Pietro Catalano si trova ora nel carcere di Avezzano. Nelle prossime settimane si terra' la prima udienza del rito abbreviato previsto per l'omicidio di Marco Callegari.
Bandiera Isis a Tagliacozzo, finisce in carcere il segnalatore per i commenti su FB. Ecco la verità

La causa dell'aggravio della misura e' stato il comportamento tenuto da Catalano nelle ultime settimane. Come piu' volte segnalato dalla Stazione di Tagliacozzo, ed evidenziato nella richiesta del Procuratore, il 48enne avrebbe ripetutamente minacciato di morte il vicino di casa, avvocato di origini libiche. Venerdi' scorso era stato proprio Catalano a informare i carabinieri, giunti presso la sua abitazione durante un normale controllo, del fatto che nel terrazzo del suo vicino fosse comparsa improvvisamente una bandiera dell'Isis. La circostanza era apparsa subito sospetta ai militari, che comunque avevano effettuato gli accertamenti del caso, rintracciando poco dopo l'avvocato proprietario dell'abitazione, il quale si era dimostrato del tutto estraneo ai fatti. La presunta bandiera si era poi rivelata essere una maglietta nera ritagliata, con dei simboli simili a quelli della bandiera dell'Isis verniciati presumibilmente con una bomboletta spray. Nelle stesse ore Catalano aveva commentato sul Facebook degli articoli apparsi su alcuni quotidiani on line, relativi alla comparsa della bandiera, sottolineando che si trattava del proprio vicino, in violazione dell'obbligo imposto dalla misura cautelare cui era sottoposto, che gli vietava di comunicare con persone diverse da quelle appartenenti al proprio nucleo familiare. Pietro Catalano si trova ora nel carcere di Avezzano. Nelle prossime settimane si terra' la prima udienza del rito abbreviato previsto per l'omicidio di Marco Callegari.
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